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SEO 2022: cosa c’è da sapere sull’aggiornamento Google Helpful Content Update

Come riportato sulla sua pagina ufficiale di aggiornamento delle classifiche di ricerca, il 25 agosto 2022 è stata la data in cui il colosso di Menlo Park ha confermato il rilascio dell’ultimo aggiornamento Google denominato Helpful Content Update. Una novità rilevante per quanto riguarda la SEO 2022, un’implementazione che è ancora in via di definizione ma che si prospetta essere un vero e proprio tornado non solo in casa Google ma anche per le aziende che, in tutto il mondo, hanno finora fatto proprio il mantra di “content is king”.

Dacché la SEO è diventata una tecnica rilevante per il business di tutte le imprese esistenti, e complice il periodo di lock down (durante il quale l’80% del business di tutto il mondo si è spostato online), i contenuti sono infatti stati prodotti in maniera ossessiva per raggiungere un tanto semplice quanto profittevole obiettivo: quello di posizionarsi al meglio sui motori di ricerca, scalare il ranking e accedere ai primi posti in classifica, per aggiudicarsi maggiore click rate e un più alto tasso di conversione. Questa sovrapproduzione di contenuti, creati ad hoc per essere search engine-first, ha tuttavia portato con sé una problematica: quella di non tenere in considerazione l’utilità di quanto scritto per gli utenti che, in realtà, cercano risposte alle proprie necessità. Ed è proprio qui che, tra le novità SEO 2022, va a intervenire l’aggiornamento Google chiamato, non a caso, Helpful Content Update.

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Come funziona l’aggiornamento Google Helpful Content Update

Come riportato dalla pagina Blog di Google Search Central, “questo aggiornamento introduce un nuovo indicatore a livello di sito (tra i molti altri usati da Google per il ranking delle pagine web, ndr). I nostri sistemi identificano automaticamente i contenuti che sembrano essere scadenti, avere uno scarso valore aggiunto o che non sono particolarmente utili per gli utenti che eseguono ricerche” e, semplicemente, vengono rimossi. Ma niente panico: poiché il classificatore per questo aggiornamento viene eseguito continuamente, man mano che esso determina che i contenuti non utili non vengono restituiti a lungo termine, la classificazione non viene più applicata. “Questa procedura del classificatore – continuano da Google – è completamente automatizzata, utilizza un modello di machine learning e non è un’azione manuale né un’azione contro lo spam. L’indicatore è anche ponderato, pertanto i siti con molti contenuti non utili potrebbero notare un effetto maggiore”.

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A cosa serve l’aggiornamento Google Helpful Content Update

L’aggiornamento Google Helpful Content Update non è altro che un piccolo (ma significativo) tassello di una più ampia iniziativa portata avanti già da tempo da Google per garantire che gli utenti trovino nei risultati di ricerca contenuti più originali e utili scritti da persone per altre persone. Prendersela con i contenuti search-engine first, infatti, significa far emergere i contenuti people-first, realizzati cioè pensando alle necessità delle persone e che assicurano un’esperienza di ricerca completa e soddisfacente. Niente più pagine che aggregano informazioni da altre fonti senza fornire alcun valore o spunti di riflessione univoci, niente più articoli scritti solo perché “trendy” e non dedicati al proprio target, niente più contenuti AI-generated, che “non sembrano siano state create per, o addirittura da, una persona”: oggi non solo content is king, ma anche user is king!

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