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Landing page: cos’è e a cosa serve

Ogni sito che abbia come obiettivo quello di convertire utenti in lead e lead in clienti ne deve essere necessariamente dotato: parliamo della landing page, la pagina di atterraggio necessaria per far fruttare le strategie di digital marketing, sales e service svolte fino a quel punto, attirando un numero sempre più consistente di possibili clienti e mettendosi così in contatto con loro. Quando ci si chiede una landing page cos’è, infatti, bisogna tenere a mente che si tratta di un potentissimo strumento di business, ma è anche bene conoscerne il funzionamento e costruirne solo di veramente performanti.

In questo articolo, pertanto, vediamo insieme cos’è e a cosa serve una landing page, capendone insieme il funzionamento e dando qualche pratico consiglio per meglio implementare. Iniziamo!

Landing page: cos’è?

Il metodo Inbound è quello per cui una landing page funziona meglio: è qui, infatti, che si consuma uno scambio utile e proficuo (tanto per gli utenti quanto per l’azienda) di contenuti necessari a risolvere i bisogni di chiunque li stia richiedendo. Una landing page, infatti, è quella pagina presso cui gli utenti che hanno appena finito di leggere un articolo del blog o che hanno visitato una pagina del sito si ritrovano per richiedere, tramite form, un ebook, un’infografica, un white paper, un podcast, un corso gratuito e molto altro ancora per risolvere le proprie necessità. Tale materiale, detto freemium (ossia free e premium assieme), è tuttavia gated, ossia divulgabile solo dopo che gli utenti hanno lasciato i propri contatti all’azienda per accedervi. In questo modo avviene uno scambio pari: mentre gli utenti entrano in possesso di quello che stavano cercando, le aziende beneficiano dei dati dei primi; questi sono utili da passare tanto al reparto marketing (per gli MQL) quanto a quello sales (per gli SQL) quanto a quello service per chiudere una o più vendite.

Non tutte le landing page sono uguali

Eppure si fa presto a dire “landing page”: questa, infatti, deve essere creata in maniera strategica, ossia seguendo quello che è il buyer’s journey dell’utente e pensando a contenuti diversi a seconda dello stage in cui si trova in quel momento un utente. Questo significa che se un utente è nella fase più alta del funnel sarà necessario offrirgli contenuti per nulla promozionali ma solo informativi e divulgativi, mentre, andando più in basso, questi si faranno più focalizzati non solo verso il brand ma anche verso le soluzioni che quest’ultimo può offrire agli utenti che ne facciano richiesta. 

Non solo. Come tutti i contenuti di un sito web, anche quelli della landing page devono essere prima di tutto ottimizzati in ottica SEO per meglio comparire nelle ricerche SERP o essere soggette ad adv nel caso dell’uso di Google AdWords. Allo stesso tempo, i testi devono essere chiari e facilmente comprensibili, per meglio veicolare all’utente il vero valore dei contenuti che si stanno proponendo senza, tuttavia, fare spoiler.

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